ADVERTISING DESIGN
Advertising
Per Advertising design si intende una forma di comunicazione a pagamento, che viene poi diffusa con vari mezzi che siano tv, radio, giornali, affissioni, posta, siti internet, newsletter e ancora social networks.
L’agenzia Carlo Stancanelli offre ai suoi clienti le sue competenze nel campo grafico e del marketing per realizzare quanto richiesto dal cliente e successivamente diffondere il messaggio con il mezzo più consono.
In base alle richieste del cliente, del prodotto da pubblicizzare e dell’utente finale a cui sarà rivolto il messaggio l’agenzia Carlo Stancanelli è in grado di offrire la sua consulenza e le sue conoscenze nel capo dell’Advertising Design.
COMUNICAZIONE DI MASSA
Con il termine Advertising Design si intende quella forma di comunicazione di massa usata dalle imprese per creare consenso intorno alla propria immagine, con l’obiettivo di conseguire i propri obiettivi.
La caratteristica principale della comunicazione pubblicitaria è di diffondere messaggi preconfezionati a pagamento attraverso i media.
L’obiettivo è che il consenso si trasformi in atteggiamenti o comportamenti positivi da parte del pubblico o consumatore che non consistono solo o semplicemente nell’acquisto del prodotto o servizio.
La pubblicità informa, persuade, seduce il pubblico ed è ritenuta corretta se fidelizza l’utente finale in base a principi civili e umanizzanti.
CENNI STORICI
La pubblicità ha radici antiche, ed è intimamente collegata con la propaganda o lo sviluppo delle prime attività commerciali e dalle relative iscrizioni, insegne o simboli merceologici.
A Pompei si possono leggere ancora oggi delle scritte, sui muri delle case romane distrutte dal vulcano nel 79 d.C., che invitano i passanti a votare per un certo candidato alle elezioni[senza fonte], mentre nella via dell’Abbondanza una serie di insegne di una bottega mostra le fasi di lavorazione della stoffa, a riprova della sua qualità.
La situazione si evolve in Europa con l’invenzione della stampa. Nel 1479 il tipografo britannico William Caxton diffonde un opuscolo per reclamizzare le sue pubblicazioni, mentre i primi antenati dei volantini iniziano a circolare nelle città del continente all’inizio del Cinquecento.
In Germania ad esempio si disegnano i premi delle lotterie per invogliare a prendervi parte.
Il primo annuncio pubblicitario successivo all’invenzione della stampa risale al 1630 e apparve su un giornale dell’epoca: si trattava di una semplice inserzione che richiamava il nome del prodotto.
Negli anni ’20, quando la radio cominciò a diffondersi negli Stati Uniti, era considerato inopportuno mandare in onda annunci pubblicitari: sarebbero stati trasmessi nelle case dei cittadini, che erano considerate uno spazio privato.
Poi un programma di successo, Amos ‘n’ Andy , infranse il muro della correttezza e cominciò a trasmettere interruzioni pubblicitarie.
Con la rivoluzione industriale, l’aumento della produzione di merci si è imposto poi il modello pubblicitario che noi conosciamo: il prodotto di una scienza che usa tecniche raffinate e si avvale dell’apporto di psicologi, artisti, disegnatori e registi famosi.
È un fenomeno che coinvolge masse enormi di persone ed è un’industria che investe ingenti capitali, impiega intelligenze sopraffine e dà lavoro a milioni di persone.